
Ma possono anche essere molto utili per accademici e ricercatori, in quanto costituiscono delle fonti interessanti, che mettono spesso in risalto degli aspetti che dall’esterno sono trascurati o non conoscibili. Possono esserlo per gli sviluppatori, in primo luogo, che hanno modo di leggere cosa hanno fatto di giusto (e di sbagliato) altre persone che prima di loro si sono cimentate con determinate tipologie di prodotto in determinati mercati.

Perché talvolta sono dei contenuti molto utili. Il loro scopo è quello di fornire esempi di buone pratiche (e di criticità da evitare) alla comunità degli sviluppatori.īuona parte dei postmortem segue uno schema standardizzato, in cui vengono indicati, dopo una breve presentazione generale, cinque « what went right» e cinque « what went wrong» seguendo lo schema che veniva utilizzato sulla rivista «Game Developer Magazine», ma in alcuni casi possono presentarsi con varianti significative. Tali analisi vengono effettuate dopo l’uscita del gioco e tendono a coprire il periodo che va dall’ideazione del concept al primo periodo sul mercato.


Il postmortem è un’analisi fatta dal team di sviluppo sul processo di realizzazione di un loro videogioco, in cui vengono messi in risalto gli elementi positivi e negativi, legati al caso, a elementi esterni o a errori interni.
